Fioriscono su internet gli annunci pubblicitari di organizzazione che offrono “Gratis” (meglio approfondire) la redazione del CV perfetto che, in quanto tale, permetterà di ottenere rapidamente un nuovo lavoro.
In realtà il Cv perfetto non esiste. Fermo restando che il CV deve essere un documento chiaro, ordinato e sintetico non è pensabile di inviare a tutti lo stesso CV. E’ importante invece partire da un ‘impostazione di base corretta e tarare ogni CV in funzione del destinatario. Naturalmente non dico di barare, attribuendosi competenze non possedute. Dico solo di mettere in rilievo alcuni aspetti della propria esperienza più direttamente riconducibili alle esigenze del destinatario del CV.
Ciò è particolarmente valido nel caso non sia possibile unire lettera di accompagnamento.
Di “curricula imperfetti” purtroppo è in circolazione un’ ampia varietà. Provo a menzionare gli errori più comuni che mi è capitato e mi capita di riscontrare.
Anglomania.
Alcuni ritengono più qualificante CV e lettera di accompagnamento in inglese, anche se non richiesto (o se non si risponde ad un annuncio redatto in inglese). E’ un errore per due motivi.
Aziende in cui si è lavorato o si lavora.
Se non si tratta di aziende molto note è indispensabile dare informazioni sui prodotti/servizi, sulle dimensioni e sull’ubicazione.
Autoreferenziamento
Se non si possono citare fatti concreti a supporto le affermazioni tipo “ho un indiscussa leadership” “un elevata capacità di problem solving” e coì via fanno solo sorridere.
Informazione inutili
In un recente post su Linkedin una recruiter ha lamentato l’indicazione da parte di un candidato del possesso della patente nautica. E’ confermo che è un informazione inutile… salvo che la candidatura non riguarda un’azienda che vende motori fuoribordo, gommoni e simili.
Possono essere invece interessanti informazioni su attività parallele, specie se a favore della comunità: volontariato, cariche in enti pubblici e simili.